Parco Archeologico
di Selinunte
I
primi
scavi
archeologici
a
Selinunte
iniziarono
nel
1825,
anno
in
cui,
ad
opera
di
due
architetti
inglesi,
furono
scoperte
alcune
delle
metope
che
decoravano
i
Templi
sacri
della
città.
Potremmo
dividere
l’intera
area
del
Parco Archeologico in cinque zone:
l’Acropoli, la Collina Orientale, la Città Antica, il Santuario della Malophoros.
Dalle
tombe
provengono
la
maggior
parte
dei
ritrovamenti
di
oggetti,
vasi
e
statuette
in
terracotta
che
oggi
si
possono
ammirare
al
Museo
Archeologico
Regionale
di
Palermo,
Museo
Civico
di
Castelvetrano,
Antiquarium
di
Selinunte.
La
fondazione
di
Selinunte
è
databile
attorno
alla
metà
del
VII
sec.
a.C.,
quando
coloni
greci,
che
già
avevano
fondato
Megara
Nisea,
guidati
da
Pammilo,
si
spinsero
verso
la
costa
occidentaleDue
sono
le
ipotesi
più
accreditate
della
volontà
di
colonizzare
terre
così
lontane:
la
prima,
fa
pensare
al
bisogno
di
trovare
terre
fertili
che
permettessero
loro
di
praticare
l’agricoltura
ed
il
commercio;
l’altra
ipotesi
però,
vuole
la
fondazione
di
Selinunte
in
questi
luoghi,
per
creare
dei
capisaldi
sul
territorio
in
modo
da
opporsi
all’espansione
cartaginese.
Qualunque
fosse
il
motivo,
Selinunte
posta
su
un
colle
e
bagnata
da
due
fiumi
non
poteva
nascere
in
un
contesto
migliore.
L’esposizione
al
mare
ne
facilitava
gli
scambi
commerciali
con
le
altre
città,
e
l’agricoltura
era
fiorente.
In
breve
tempo
Selinunte
divenne
grande
e
potente,
contava
circa
80.000
abitanti
e
dominava
le
sorti
della
Sicilia
occidentale;
forte
di
questo
attorno
al
VI
sec
a.C.
cercò
di
espandersi
verso
Nord,
provocando
inevitabilmente
dei
conflitti
con
le
vicine
Mozia
e
Segesta,
fondando
poco
più
tardi
Eraclea
Minoa
e
impadronendosi
di
vasti
territori
ricchi
di
grano.
Nonostante
i
pessimi
rapporti
con
i
vicini,
Selinunte
mantenne
il
potere
incontrastato
sul
territorio
fino
al
V
sec.
a.
C.,
intrattenendo
buoni
rapporti
commerciali
e
politici
con
Cartagine,
anche
in
seguito
alla
prima
battaglia
di
Himera
(480
a.
C.),
al
punto
da
ospitare
Giscone,
figlio
del
generale
Punico
Amilcare,
caduto
in
quella
battaglia.
Ma
questo
idillio
non
ebbe
a
durare
molto.
A
causa
del
susseguirsi
di
controversie
territoriali
con
Segesta,
Selinunte
combatté
quattro
guerre.
Dopo
il
fallimento
della
spedizione
greca
di
Nicia
in
soccorso
di
Segesta,
questa
vedendosi
ormai
alla
mercé
dei
Selinuntini
,
chiede
aiuto
ai
Cartaginesi
che,
dopo
avere
imposto
un’assedio
durato
nove
giorni,
nel
409
a.C.,
hanno
la
meglio
su
Selinunte.
Questa
fu
la
prima
sconfitta
subita
da
Selinunte,
ma
sancì
definitivamente
la
caduta
della
sua
potenza;
subito
dopo
con
una
spedizione
partita
da
Siracusa,
Ermocrate
ne
riprese
le
sorti,
ricostruendone
le
mura,
ma
dopo
due
anni
venne
richiamato
in
patria,
lasciando
di
fatto
la
città
alla
mercé
dei
Punici
che
dopo
alcune
vicende
durate
circa
trent’anni,
la
annessero
al
proprio
dominio.
Selinuntini
scampati
alle
stragi
e
alle
deportazioni,
si
ritirarono
verso
la
collina
orientale;
qui
vissero
in
pace
per
oltre
un
secolo,
fino
a
quando,
durante
la
prima
guerra
Punica,
i
Cartaginesi
distrussero
quello
che
rimaneva
dell’antica
città
per
non
farla
cadere
in
mano
ai
Romani.
I
sopravvissuti
furono
portati
a
Lilibeo
e
la
città
fu
definitivamente
abbandonata.
In
seguito
Selinunte
venne
abitata
da
popolazioni
locali,
ma
poi
se
ne
perse
ogni
traccia
fino
alla
metà
del
‘500,
quando
il
monaco
domenicano Tommaso Fazello ne identificò con precisione il sito.
Il Parco Archeologico di Selinunte
Selinunte, la storia
Metope
L’Ephebo di Selinunte
L’Acropoli
L’Acropoli,
è
certamente
il
luogo
dove
furono
costruiti
i
primi
edifici,
vi
si
accedeva
tramite
della
porte
delle
quali
rimane
visibile
solo
quella
Nord,
al
termine
della
lunga
strada
che
taglia
in
due
la
città,
ai
lati
della
quale
furono
costruiti
i
Templi
A,
B,
C,
D
ed
alcuni
edifici pubblici.
Acropoli “ Tempio C”
Il Santuario
della Molophoros
Il
Santuario della
Malophoros, forse dedicato alla dea
del
melograno;
nella
zona
diversi
altari
avvalorano
l’ipotesi
dell’adorazione
di
altre divinità non di origine Greca.
Le
Necropoli
sono
numerose,
alcune
delle
quali,
lontane
anche
cinque
chilometri,
fanno
pensare
che
appartenessero ad altre città vicine.
Dalle
tombe
provengono
la
maggior
parte
dei
ritrovamenti
di
oggetti,
vasi
e
statuette
in
terracotta
che
oggi
si
possono
ammirare
al
Museo
Archeologico
Regionale
di
Palermo,
Museo
Civico
di
Castelvetrano,
Antiquarium di Selinunte
Il Santuario della Malophoros
Parco archeologico di Selinunte
Ente gestore:
Ente Parco
Tel.
0924.46540 / 0924.46277
Orari:
Tutti i giorni 9,00 / 18,00
Museo civico di Castelvetrano
Ente gestore:
Comune di Castelvetrano
Sede:
Via Garibaldi, 50
Tel.
0924.909605
Orari:
9,00 / 13,00
15,30 / 19,30
La Collina Orientale
La
Collina
Orientale,
dove
sorgono
maestosi
i
Templi
E,
F,
G,
quest’ultimo
è
uno
dei
più
grandi
dell’antichità
la
cui
base
misura
circa
mt.
110
x
50
ma,
pur
essendo
stato
iniziato
molto
tempo
prima degli altri, non fu mai terminato.
La
Città
Antica,
fu
certamente
abitata
fin
dalla
fondazione
di
Selinunte,
scavi
recenti
hanno
individuato
una
cinta
muraria
ed
una
Porta
di
cui
non
si
aveva
conoscenza.
La collina orientale “Tempio C”
Il Museo civico
Dormire a Selinunte
Ristoranti Negozi e Servizi
Copyright © 2015 Eliotes s.r.l. Tutti i diritti sono riservati. P.IVA IT02385460817
I termini d'uso di questo sito sono soggetti alla Privacy Policy Eliotes s.r.l.